Abitare a San Siro

Una ricerca per capire cosa significa arrivare e trasferirsi a San Siro

Nella cornice del progetto “quindi…ci alloggiate?”, con il contributo dell’agenzia di ricerca Codici, abbiamo condotto una ricerca per capire cosa ha significato arrivare a San Siro per i soci della cooperativa DAR=CASA.

Immaginando che il trasferimento in un nuovo alloggio sia un momento passaggio fondamentale, ci siamo chiesti: come avviene l’incontro tra soci e cooperativa? quali sono le aspettative che lo accompagnano? Quali sono le storie abitative precedenti di chi, provenendo da una storia migrante, si è trasferito da poco in quartiere, che progetti hanno gli inquilini di DAR per il futuro?

Dal lavoro di intervista, condotto in profondità grazie alla disponibilità degli inquilini, appare come, nelle storie di vita degli intervistati, la casa di DAR sia collegata a un momento fondamentale di passaggio verso la stabilità.
La casa in cooperativa arriva dopo una serie di esperienze abitative e in generale di vita, molto differenziate tra loro ma che hanno in comune il tempo considerevole di permanenza in Italia, i media tra i 7 e i 10 anni, la ricorrente precarietà e flessibilità delle scelte lavorative, esistenziali ma che riguardano la casa, infine la necessità di fare un compromesso tra il desideri di autonomia e possibilità di vivere da soli. Frequente è la condivisione dell’alloggio, con familiari, amici o compaesani; per dividere le spese ma anche per il bisogno di costruire una rete per rendere più facile l’inserimento nel paese di arrivo.

Nel complesso non si tratta quindi di un inserimento abitativo di secondo arrivo quanto piuttosto, di una stabilizzazione verso una fase di consolidamento abitativo. Affittata in godimento senza un limite temporale, la casa di DAR rappresenta qualcosa in più che un alloggio: da sicurezza, riduce la precarietà e dà forza e dignità al percorso biografico individuale.

Avere una disposizione un alloggio a prezzi sostenibili, dà modo alle persone hanno modo di “tirare un respiro di sollievo” e di dedicare del tempo per ricomporre la propria carriera biografica liberando risorse a disposizione.
Gli intervistati parlano spesso del desiderio di migliorare o stabilizzare la propria condizione lavorativa, di risparmiare dei soldi per investimenti, in Italia o al paese, prevedere un ricongiungimento famigliare, ipotizzare un futuro rientro in patria.

DAR in questo senso ha un ruolo nel sostenere i progetti di vita delle persone, la casa di DAR è una risorsa in più a disposizione.

Per un approfondimento si veda il report di ricerca “quindi…ci alloggiate?” a cura di Michele Maggiolini – Codici.

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